“Su base regionale, la raccolta differenziata è arrivata al 41% dei rifiuti conferiti in discarica. Il 2010 è stato un anno positivo, ora guardiamo ai prossimi obbiettivi fissati dalla legge”. L’assessore all’Ambiente Sandro Donati commenta i dati sui rifiuti relativi al 2010, raccolti ed elaborati dal Servizio Ambiente, Territorio e Paesaggio della Regione Marche. E la Giunta Regionale si appresta a varare il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, che entrerà in vigore dal 2012: verrà presentato prima dell’estate, ma l’approvazione potrebbe slittare al prossimo ottobre. “Servirà a rendere autosufficienti i territori – dice l’assessore Donati – ed a portare la percentuale di raccolta differenziata al 65% entro il 2012”.
“La produzione di rifiuti urbani è in calo, mentre la raccolta differenziata sta andando bene, anche se in maniera non omogenea”, dice il dirigente regionale Piergiorgio Carrescia commentando i dati forniti dalla Regione. Se nel 2008 la produzione procapite di rifiuti ammontava a 544 kg per abitante, nel 2010 si è registrato una notevole diminuzione: in media, ogni marchigiano avrebbe prodotto 523 kg di rifiuti, il 3,8% in meno.
Positivi anche i risultati della raccolta differenziata, anche se Carrescia mette in evidenza “l’importanza del porta a porta” per “aumentare la percentuale di raccolta differenziata rispetto a quella che viene conferita in discarica”. L’aumento più corposo si registra nella Provincia di Ancona, che nel 2010 è arrivata al 45,06% di differenziata (+22% rispetto al 2008). Bene anche Macerata, con il 56,50%, mentre appaiono più in ritardo le altre tre Province marchigiane: Pesaro con il 34,18%, seguita da Fermo (33,71%) ed Ascoli Piceno (32,12%). “Ad Ancona – precisa Carrescia – sono 18 i Comuni che che appartengono a Consorzi che hanno attivato il porta a porta, contro i 25 del maceratese”.
Sono invece 48 i Comuni marchigiani che sono riusciti a superare il 50% di differenziata per il 2010. Il Comune di Montelupone fa registrare la performance migliore (80,75%), seguito da Appignano, con il 77,05% di differenziata. Risultati che, ricorda Donati, “non solo consentono di evitare la stangata dell’ecotassa, ma danno la possibilità ai Comuni di ottenere forti sconti sui costi relativi al conferimenti dei rifiuti indifferenziati in discarica”.